20 Gennaio 2020
Disponibile su Amazon "La vita secondo John Cusack". Quando ho cominciato a scriverlo, pensavo a una situazione di breve respiro adatta ad una piccola compagnia. Fui ispirata dall'osservazione di un...Disponibile su Amazon “La vita secondo John Cusack”.
Quando ho cominciato a scriverlo, pensavo a una situazione di breve respiro adatta ad una piccola compagnia. Fui ispirata dall’osservazione di una relazione tossica che si svolgeva sotto i miei occhi. Svolgere non è il verbo adatto, perchè in queste situazioni nulla si svolge, tutto resta immobile, impantanato in una palude psichica, una specie di zona certo non di conforto ma presumibilmente soddisfacente se si è narcisisti e masochisti insieme
(stato più frequente di quanto non si creda), una zona fatta di litigi, rabbia, eterni rinfacci, coazione ad attuare una ripetitività ossessiva.
La trama: una madre cerca in tutti i modi di bloccare l’indipendenza psicologica della figlia che, affetta da vittimismo ma allo stesso tempo manipolatrice, accetta i vantaggi della situazione come un omaggio dovuto alle sue presunte sofferenze. La partita si gioca in una scenografia plastificata e chiusa, un mondo senza vita e senza uscita. Ed ecco che in questo nulla si materializza John, viaggiatore del mondo, possibile deus ex machina per la ragazza, che sogna una vicenda simile a quella del leggendario e super romantico film Serendipity con John Cusack. Riuscirà John a sbloccare la situazione o ne verrà travolto? E’ possibile che in una situazione tossica, di qualsiasi tipo essa sia, (genitore-figlio, amici, amanti o altro) qualcosa o qualcuno possa cambiare? Aspetto, come sempre, le vostre previsioni, anche se qualcuno ha già letto il testo 🙂
Foto: Leonardo Santini fotografato da Luana Iorillo