23 Settembre 2020

Scrive Fabio, un fedele amico di questo sito: Ciao Paola, avevi raccontato molto del tuo nuovo romanzo ambientato in Brasile, delle ricerche sulle tradizioni di Bahia e della tua paura di affrontare d...

Scrive Fabio, un fedele amico di questo sito: Ciao Paola, avevi raccontato molto del tuo nuovo romanzo ambientato in Brasile, delle ricerche sulle tradizioni di Bahia e della tua paura di affrontare di nuovo un passato biografico molto impegnativo. E poi? Hai rinunciato? E non scrivi più testi per docufilm? Tutto finito? Ti dedichi solo al teatro?

Ciao Fabio e grazie della tua attenzione. In realtà non mi sto dedicando al teatro, perchè il nuovo spettacolo è tutto nelle mani di Paolo Perelli e del suo team. Lo vedrò per la prima volta in prova generale.


I documentari invece continuano, ma spesso i personaggi che li commissionano sono ossessionati dalla privacy e quindi, a partire da me che scrivo il testo a finire da chi lo realizza tecnicamente, tutti abbiamo abbracciato la religione del silenzio totale anche quando ci sarebbe moltissimo da raccontare. 🙁
Brasile: confermo che non è facile affrontare la memoria di una parte della mia vita di grande impatto emotivo ed è bastata un’estate piena di gioia, vissuta con il computer spento e gli occhi accesi sulla bellezza della natura, su pensieri nuovi, sensazioni, risvegli, una vita corporea e beata, perchè il Brasile sprofondasse nel magazzino dei rifiuti. Grazie quindi a te, Fabio da Modena, ho ripreso qualche giorno fa il progetto, gli ho trovato uno spazio di tempo per portarlo avanti e sono di nuovo consapevole che sia una storia importante e meritevole di essere raccontata, nonostante le mie forti resistenze. Se non abbiamo il coraggio di manifestare quello che siamo è come se non fossimo mai vissuti. Condividere è vivere.
Onward!

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