Ho un’amica che, per professione, infila aghi nel viso della gente. Lo fa a donne (pochi uomini) che vogliono apparire più giovani, a ragazze che cercano di essere più belle, a belle che aspirano alla perfezione e a perfette che vogliono superare il limite dell’umana natura. A lei non interessano le motivazioni, inietta e ride, ride sempre. Le piace il suo lavoro e lo fa benissimo. Ieri però mi raccontava che una sua cliente ha sviluppato una psicosi che la porta a non riconoscersi e a girare di notte da uno specchio all’altro cercando qualcosa che la rassicuri.
“Credi che mi denuncerà? Ho fatto quello che mi ha chiesto.” si preoccupa la mia amica.
In verità non si sa mai quale via può prendere il contenuto delle fiale, perchè si muove, si addensa, sale, scende, si suddivide, come un piccolo mostro alieno, in masse minori e separate. In un mondo fenomenico strutturato in elementi anche mentali che vanno e vengono, non ci si può aspettare comportamenti eterni. Sperare in un filler o in una protesi per una maggiore autostima è come attribuire bellezza alle piante su cui i fiorai spruzzano lacca per farle durare. Come si può chiedere l’immobilità a un mondo dinamico di apparenze, dove tutto è diverso da ciò che sembra e qualsiasi cosa ci appaia densa e concreta, in realtà e secondo la scienza è costituita prevalentemente da spazi vuoti?
L’acido ianuronico si assorbe o si congela come il pene del principe Harry, è imprevedibile, schizzoide, fa quello che vuole e il suo contrario.
“Mi denuncerà?” ripete la mia amica ridendo “Forse mettendo più filler sotto il naso o dentro la bocca.. chissà, è tutto da provare.”
Certo, è tutto da provare, siamo attori di uno spettacolo cosmico intitolato “Aiutami a sedurre e sarò felice”. Possiamo cambiare le maschere, i personaggi, le scene, i dialoghi, i costumi, ma alla fine, per essere davvero felici, dobbiamo arrivare ad essere noi stessi in tutto e condividere la vita con qualcuno che, pure, sia sincero e naturale fino all’osso. E’ una possibilità che richiede molto coraggio.