Dare to dream!

15 Febbraio 2023

L'attesa di qualcosa che prima o poi arriverà è lo stato d'animo distruttivo e la tematica per eccellenza del teatro contemporaneo. C'è chi ha comprato una casa isolata, aspetta che qualcuno arrivi...

L’attesa di qualcosa che prima o poi arriverà è lo stato d’animo distruttivo e la tematica per eccellenza del teatro contemporaneo. C’è chi ha comprato una casa isolata, aspetta che qualcuno arrivi e ne parla in continuazione, chi sta seduto sul divano per tutto il tempo dello spettacolo in attesa che la sua situazione lavorativa ed esistenziale si sblocchi, chi ha sognato per anni di parlare con una persona e quando la incontra non sa che dire, chi attende di avere la forza di intraprendere un viaggio in solitaria per mare e così via. La maggior parte della produzione di Jon Fosse e Samuel Beckett è su questo argomento.
In teatro l’attesa è percepita subito dallo spettatore, che disprezza inconsciamente il protagonista con cui però si immedesima.
Ma un fiore attende qualcosa per essere un fiore?
L’inutile attesa è l’inferno di ogni slancio d’amore, l’attrazione per il nulla e la morte, la condanna a essere voci sepolte di corpi alla deriva. L’attesa è una forma di autismo, il messaggio inascoltato a Dio, al vento, ai fantasmi della mente, all’inafferrabile futuro. Un parlare con gli assenti che si addice alle figure di una commedia umana senza più limiti di tempo, di luogo e di senso, tra rassegnazione, noia e alienazione.
L’attesa è tornare nel grembo materno aspettando l’evento che cambierà tutto. Un vivere catatonico di straziante bellezza artistica.
Nella vita pratica l’azione sostituisce in modo sano e salvifico l’attendere inutile, nel cammino spirituale non si aspetta il lampo dal cielo ma ci si abbandona agli insegnamenti del proprio Maestro, in una resa incondizionata ma molto attiva.
Detto ciò, resto in attesa di due pagine di dialogo a più personaggi su questo tema.
Anche un monologo può andare, ma non lo consiglio ai beginners. Il tutto va inviato alla segreteria entro la fine di febbraio. D’altra parte lo sapete già cosa avete in gioco, la mia era solo un’indicazione in più
Onward!

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