La più grande magia

7 Giugno 2023

Blasting through Blocks

Immaginate di dover scrivere una sceneggiatura. Conoscete l’argomento, sapete nei dettagli cosa vuole il committente, ne avete discusso, avete chiarito i punti su cui eravate in disaccordo. E adesso? Siete davanti al computer e vi sentite agitati, confusi, distratti. Nella mente una serie di pensieri incontrollabili, una lunga striscia iridescente lasciata da una lumaca impazzita, i volteggi casuali di un scimmia che va da un ramo all’altro. Si fa avanti la “Vana Speranza”, grande dea dispensatrice di delusioni previste ma ignorate, e il “Te lo avevo detto”, altra divinità dell’Olimpo sfigato, onnipresente e asfissiante.
Questa bolgia infernale è spesso il mio toolkit iniziale, la cassetta degli attrezzi inutili.
Quando si lavora a un progetto è impossibile portarsi dietro il vissuto quotidiano e le sue divinità.
Cercate il vuoto assoluto. Niente passato, niente domani, niente neppure oggi. Perdersi nel vuoto è un’esperienza deliziosa, è ciò che siamo quando abbandoniamo per qualche tempo l’effimera personalità (tanto ce la potremo riprendere dopo ) e smettiamo di scuotere l’albero dei desideri.
Qualche tempo fa ero a Mount Sahaja in Portogallo e una mattina, mentre passeggiavo nel bosco che circonda l’ashram, incontrai Mooji. Mi salutò inchinandosi leggermente e congiungendo le mani.
“Namastè” disse sorridendo. Mi ritrovai nell’abbraccio di uno sguardo intensissimo che esprimeva amore e compassione, qualità divine.
“Namastè, Guruji” risposi.
“Perchè ti nascondi da me?” mi chiese
Rimasi stupita, ero lì da un po’ di tempo ma credevo di passare del tutto inosservata, invisibile.
“Ti ascolto, risposi, ma non ho domande da farti.”
Mooji si incamminò e mi fece segno di seguirlo.
“E’ un buon segno non fare domande”
“Sono troppo presa dai miei problemi, mi stanno appiccicati e mi seguono ovunque”
“Molto bene, è la giusta diagnosi, Dai troppa importanza alla tua persona. Devi realizzare che tutto ciò che la riguarda va e viene e che il suo valore è zero. Nothing, nothing, nothing!”
“Però fa male, Guruji”
“Perchè non guardi da un luogo stabile, come un osservatore distaccato”
Detached… questa parola rimbalzò come una morbida palla su di me, fino al cuore.
“Questa sera vieni al satsang e ti insegnerò come fare”
E fu così che imparai a non combattere con la mente, a lasciare da una parte i pensieri, a considerarli come nuvole che vanno e vengono nel nostro cielo infinito.
E ora, prima di cominciare a lavorare sul serio, scrivo almeno tre pagine senza controllo, scaricando gli accumuli psichici della notte, poi mi svuoto ulteriormente seguendo le indicazioni di Mooji. All’inizio può sembrare difficile entrare in contatto con la nostra essenza, ma tutti sappiamo che per raggiungere risultati in qualsiasi campo è necessario applicarsi e non retrocedere nemmeno dopo 1000 insuccessi. Questo che vi ho descritto è l’unico modo valido per vincere i blocchi e lavorare in modo proficuo e sereno. Fidatevi.
E che le rose fioriscano sul vostro sentiero.

PS. Le indicazioni di Moojibaba sono disponibili sulla sua pagina ufficiale di YouTube, tradotte in molte lingue

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