La sorgente della vita

2 Agosto 2023

BE STILL AND LISTEN

Giorni fa ero in Toscana, in piacevole compagnia, davanti a un paesaggio ammaliante e a un piatto di ravioli, quando è arrivata LA MAIL. Dear friends, cominciava. Era della Findhorn Foundation. In una comunicazione neanche tanto articolata, annunciava un grave dissesto economico, che già negli scorsi anni aveva portato al licenziamento di molti dipendenti ed ora alla messa in esubero di altri 50, fino alla chiusura per sei mesi, a partire da settembre, per vedere come va. Sì, hanno scritto proprio così , per vedere come va, con squisito linguaggio manageriale.
In questa sede sarebbe troppo lungo raccontare nei dettagli la storia di uno splendido e unico ecovillage nel nord della Scozia. Riassumo in breve.
Nacque negli anni ’60 grazie a Eileen, Peter e Dorothy, tre persone straordinarie che, in un terra arida di sassi e sabbia, riuscirono a far crescere orti e giardini lussureggianti cooperando con i Deva della Natura. Sembra incredibile, ma è la pura verità.
Erano poverissimi, vivevano in un caravan (conservato ancora nel Park di Findhorn), ma con la sola fede nei loro ideali e nella loro ispirazione crearono l’impossibile. I vegetali di straordinaria grandezza e bellezza richiamarono presto l’attenzione di molti esperti, della stampa e della gente del posto. Dopo questo grande miracolo vegetale i tre fondatori decisero di far crescere anche le persone, mediante programmi educazionali di grande impatto. La fondazione cominciò a svilupparsi e ad essere conosciuta in tutto il mondo, soprattutto dai giovani.
Findhorn è il luogo dove sono ri-nata, dove ho trovato il mio scopo esistenziale, dove ho imparato a seguire la guida interiore, a entrare in risonanza con piante e animali, oltre che con le persone. Tutti siamo uno, non c’è separazione, diceva Eileen, e l’ecovillage era considerato un modello anche economico per l’uomo del futuro. Ma ad un certo punto i fondatori furono messi da parte e arrivarono i barbari, mascherati da manager, gente priva di amore e ricca di arroganza. E poichè il male apre le porte al male, un incendio doloso distrusse il Santuario, costruito con donazioni da tutto il mondo e il Community Center. Praticamente fu colpito il cuore stesso del Village. Sono state aperte raccolte di fondi per ricostruire, ma adesso si fa avanti una nuova forza autodistruttiva. Non vincerà, questo è sicuro.
Ho conosciuto Eileen quando era già molto anziana, spesso la raggiungevo la mattina all’alba quando meditava per un’ora. Lei mi ha insegnato che nei momenti di dubbio bisogna sedersi in silenzio per ascoltare la voce interiore, l’unica portatrice di verità.
Be still and listen, diceva, non c’è altro da fare.
Ed è questo che farò come sempre, è questo che faranno come sempre i findhorniani di tutto il mondo.
E il miracolo si manifesterà nuovamente, più smagliante di prima.
Ti amo, Findhorn, madre mia.

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