Collage

Qui, vicini, come nei giorni dell’incantesimo, quando la morte presagiva la vita, quando non ho avuto vergogna di esistere…

Storia

Testo teatrale

La personalità di Benedetto si pone, nella stravolta realtà sociale italiana del ‘400, in un incredibile contrasto con il buonsenso comune. La sua contestazione non è violenta, ma ferma e definitiva, quasi un naturale proseguimento della rivolta dei Ciompi. Egli assiste fiducioso al tentativo di promozione umana operato sul tessuto sociale senese dalla predicazione bernardiniana e fallito per la rigida resistenza del ceto mercantile. L’incontro di Benedetto con Bernardino da Siena eleva l’umilissimo operaio, divenuto per propria scelta stenografo delle prediche del santo, a una dimensione che gli precude ogni possibilità di farsi comprendere dai suoi simili. Nella trasfigurazione teatrale  i suoi unici, veri interlocutori, rimangono Nello e Nico, due colombi che, pur nell’ingenua mimesi dei difetti umani, sono uniti al destino di Benedetto da una comune, incontaminata purezza.

Premi

Premio teatrale Citta de l'Aquila, seconda edizione

Il libro

Pubblicato sulla Rivista Teatrama, del Sindacato Nazionale Autori Drammatici

In teatro

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