Palmer e dintorni

17 Novembre 2022

Nel film Palmer (apple tv) il protagonista (Justin Timberlake), per difendere un bambino, aggredisce verbalmente un minuscolo bullo, minacciandolo di spezzargli il braccio. E' una sequenza sgradevol...

Nel film Palmer (apple tv) il protagonista (Justin Timberlake), per difendere un bambino, aggredisce verbalmente un minuscolo bullo, minacciandolo di spezzargli il braccio. E’ una sequenza sgradevole, un adulto violento che terrorizza un piccoletto. Sono tornata indietro nel tempo…
Non avevo neppure cinque anni quando mia zia decise che ero più che matura per andare a scuola. Non in prima elementare, no, troppo semplice, ma direttamente in seconda, così si sarebbero tagliate inutili lentezze di apprendimento. Ricordo il primo orrendo giorno, quando mi trovai davanti una marea di facce di bambini per me grandissimi e che sapevano tutto, mentre io ero un microbo di statura e non sapevo niente, neanche dire il mio nome. Quello fu solo l’inizio, perchè poi arrivarono i bulli. Mi tiravano i capelli, mangiavano la mia merenda, strappavano i quaderni, mi spingevano a terra e un giorno mi rinchiusero nello stanzino dei detersivi, un posto per me letale perchè soffrivo di allergia. Ma quella fu la mia fortuna.
Due bambine della mia classe ne acchiapparono uno e gli ruppero il naso, creando un problema disciplinare praticamente insolubile. Ero sotto la loro protezione e la scuola divenne per me un luogo di delizie, colmai le lacune e diedi vita a un fiorente commercio segreto grazie alla mia capacità di scrivere velocemente temi e relazioni. Gli ex bulli pagavano doppio senza fiatare. Ma avevo alle spalle sempre i miei due angeli, perchè senza di loro tutto sarebbe ricominciato.
A questo punto vi domando:
– i bulli, qualsiasi età abbiano, vanno ricambiati con uguale moneta perchè capiscano il male che fanno?
– è necessario aspettare il suicidio della vittima per punire i suoi persecutori?
– cosa significa l’invito degli adulti a reagire da soli, a farsi forza. quando si è deboli e disperati?
A volte un po’ di sana rabbia ci sta bene, è indispensabile.
Il mite Gesù, armato di una frusta, distrusse in un attimo il mercato e i banchi dei cambiavalute davanti al tempio di Gerusalemme.
C’è però un altro problema. Se qualcuno durante l’infanzia e l’adolescenza ci protegge stabilmente, si tende a replicare la situazione anche in seguito, cercando nelle relazioni d’amore o di amicizia una
fonte di protezione.
Si rimane sempre un po’ bambini, pur avendo ormai capacità e forza d’animo e anche se nessuno ti minaccia più.
Scriveteci le vostre esperienze all’indirizzo mail di Francesca.

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